La Lingua Etrusca
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Incantevole linguaggio
esclama-incantevole! Fin da quando ho appreso che gli Etruschi chiamavano
Funfluns il dio del vino sono stato irresistibilmente attratto
dal loro linguaggio. Come è incomparabilmente più
appropriato di Bacco o Liber o Dionosio. Funfluns-Funfluns
ripeteva con deliziata enfasi. Non poteva essere più bello”.
Cardan, personaggio di un romanzo del 1925 del poeta inglese Aldous
Huxley, ”Voluttuosamente indugiando sulla pronuncia dei suoni
misteriosi” legge ed interpreta l’iscrizione di una
tomba etrusca.
Questo è il presunto mistero ed il fascino della lingua Etrusca.
Importata in Italia sin dal
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VIII sec. a.C. con i caratteri dell’alfabeto
greco occidentale comunemente usato a Calcide ed Eretria nell’isola
di Eubea, la lingua arriva in Italia nelle coste della Campania, principalmente
a Cuma e Pitecusa.
Attraverso un lento processo di formazione, la stessa ha caratteri
alfabetici ben definiti sin dal VI sec. a.C. Oltre 10.000 iscrizioni
spesso provenenti dalle necropoli, a carattere prevalentemente
funerario, contenenti elogi funebri e nomi dei defunti sono scritte
con caratteri Etruschi.Scritto prevalentemente da destra a sinistra,
come l’ebraico e l’arabo e composto di almeno 26 lettere,
l’alfabeto etrusco non è affatto un mistero.
La tavoletta scrittoria di Marsigliana è il più antico
alfabeto etrusco sinora ritrovato. IL famoso reperto archeologico
in avorio riproduce in miniatura le tavolette usate dagli
etruschi per scrivere. Incise su un lato le 26 lettere dell’alfabeto
in utilizzo nel VII sec a.C. (Firenze, Museo archeologico)
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Il testo della Mummia di
Zagabria è lo scritto etrusco più lungo sinora conosciuto.
Scritto ad inchiostro nero e rosso su un rotolo di tela, usato
in seguito per avvolgere un cadavere imbalsamato egizio ( periodo
tra il III ed il I Sec. a. C), il libro di lino è composto
di 12 colonne con ciascuna 35 righe e contiene prescrizioni rituali
ancora non esattamente decifrate. Probabilmente era un "calendario"
contenente norme e prescrizioni liturgiche appartenuto ad una piccola
comunità etrusca emigrata in Egitto. Dopo l'utilizzo
come prontuario, opportunamente tagliato in strisce venne utilizzato
per avvolgere una mummia.
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Importante per la corretta decifrazione
dei testi etruschi è l’analisi dei cosiddetti
“bilingue” reperti scritti in etrusco ed in altra lingua,
che hanno permesso agli studiosi un esame di tipo comparativo tra
i testi.La “Bilingue di Pesaro” è un altro esempio
d’elogio funebre scritto sia in versione latina che etrusca
(Pesaro Museo Oliveriano).L’ epitaffio cita il fulguriator
una delle due figure tipiche di sacerdoti ed indovini etruschi.
Il fulguriator traeva auspici e presagi dall’interpretazione
dei fenomeni che venivano dal cielo, in particolare dai fulmini,
durante i temporali.Della figura dell’aruspex (aruspice),
il più conosciuto sacerdote etrusco, abbiamo un efficace
esempio nel “ Fegato di Piacenza”.Nel 1878 vicino Piacenza
fu ritrovato un fegato ovino in bronzo (III sec. a.C.), con iscrizioni
etrusche nella facciata superiore divise in zone e sezioni che rappresentano
segni zodiacali e divinità.Della produzione letteraria Etrusca
non ci sono per il momento tracce certe.
Durante la colonizzazione Romana i libri Etruschi vennero probabilmente
distrutti , come è consuetudine del colonizzatore che cancella
tracce del passato o dispersi per l'indecifrabilità e deterioramento dei
testi.
Possiamo però presumere nei che numerosi testi Latini e Greci
conservano tracce riferibili agli Etruschi.
Senza dubbio la letteratura Etrusca ha influenzato e formato generazioni
di potenti famiglie Romane.
Tito Livio a tal proposito, riferisce della consuetudine delle
famiglie patrizie Romane di mandare i giovani a Cere per l'educazione
"nelle lettere Etrusche" non tanto per imparare a leggere
e scrivere, ma per approfondire gli studi di grammatica e
la conoscenza dei testi letterari Etruschi.
Claudio I (Lione 10 a.C.-Roma 54 d.C.) è stato probabilmente
il primo "Etruscologo".
Imperatore romano( Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico) dal
41 al 54 d.C. epilettico e balbuziente è ricordato come
studioso del Greco e profondo ricercatore della civiltà
Etrusca.
L 'iniziale formazione dei caratteri etruschi e della specificità
della lingua è databile intorno al 1300 a. C., antecedente
quindi al periodo Greco.
Gli studiosi con diverse teorie, attraverso la comparazione di caratteri
e pronuncia formulano varie ipotesi, spesso contrastanti sulla primaria
origine della lingua.
Gli Etruschi e la loro lingua, fascino e mistero.
di Raniero Pedica
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